International Sex Workers’ Day


International Sex Workers’ Day
 

In Italia 120 mila professioniste, una sola legge di 64 anni fa e nessun diritto

Il 2 giugno è la Giornata Internazionale del Sex Work. La giornata è l’occasione per ricordare l’evidente necessità di una regolamentazione del settore del sex work. Una richiesta che, da decenni, è portata avanti dalle associazioni che si occupano dei diritti di chi sceglie di lavorare nel settore del sesso a pagamento a cui si aggiunge anche la voce di Escort Advisor , il primo sito di recensioni di escort in Europa.

Si stima che in Italia ci siano 120 mila persone che lavorano nel campo del sex work e Escort Advisor registra quasi 4 milioni di utenti unici mensili soltanto in Italia.

Se esistesse un ordine professionale dedicato, le sex worker sarebbero la quarta categoria lavorativa più numerosa dopo medici e odontoiatri, avvocati e procuratori, ingegneri e architetti. Eppure, dalla fondazione d’Italia ad oggi è stata approvata soltanto una legge sul sesso a pagamento, ma è del 1958 e del tutto inadeguata alle nuove necessità delle sex workers e al contesto sociale odierno.

Si tratta della Legge Merlin. Una legge oggi inadeguata perché abolizionista e moralista, in cui le sex workers venivano definite come vittime da reinserire socialmente. Una visione della professione completamente opposta a quella che si ha oggi, quando un gran numero di escort scelgono liberamente di svolgere questa attività.

L’attuale normativa non permette alle escort di avere tutele legali o ritorni fiscali – spiega Mike Morra, Ceo e fondatore di Escort Advisor – I dati e le ricerche confermano che nei Paesi in cui la prostituzione è legale e regolamentata dalle leggi nazionali i tassi di crimini e pericoli legati ad essa siano di molto inferiori sia per le escort sia per i clienti. In Europa i modelli sono per esempio la Germania o la Svizzera. L'Italia ancora una volta si dimostra retrograda sul tema e vive dal 1958 in un limbo.