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Lucca
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Avevo subodorato qualcosa di stonato e di strano, ma come al solito non ho voluto dar retta all'istinto (fondamentale in questa materia) e ci ho battuto il muso! La tipa in questione ha un annuncio suadente, seppur con 1 sola foto patinata e senza recensioni. Quando la contatto, è educata e mi convince con promessa di farmi stare bene e di chiedermi 1 VU soltanto se andavo da lei con certezza. Lì per lì non ho capito più niente e così sono andato da lei. A parte che mi ha fornito 3 indirizzi diversi, alla fine mi dà appuntamento in una via abbastanza trafficata e quando arrivo, si affaccia fuori e mi si presenta totalmente diversa dalle foto, vestita da uomo e, attraverso un corridoio esterno, mi porta dietro la casa (abitata da una famiglia e con un'altra accanto), dove, in fondo al giardino c'è una resede (da fuori sembra più un capanno degli attrezzi). Mi fa entrare e mi par d'essere in un magazzino: letto disfatto, intorno roba accatastata, pavimento sporchissimo, muri scrostati e pieni di muffa, ovunque lattine e bottiglie di birra vuote: una favela! Ma non è nemmeno casa sua, bensì di una sua amica (lì presente). Accorgendosi del mio sgomento, cercano di tranquillizzar smettere di parlare e di agitarsi, mi chiede l'obolo più 20 euro da dare all'amica per il prestito dell'alcova. L'amica va via e lei mi fa spogliare, ma poi, invece di unirsi, comincia a cazzeggiare, a frugare nella borsa, senza smettere di parlare a vanvera e solo dopo aver insistito, si spoglia a metà e me lo mette in bocca ma inutilmente perché resta cadavere e non si rizza nemmeno dopo che lei si spipazza non so cosa Pe cato, perché sarebbe stato un arnese di tutto rispetto. E in tutto questo frattempo, mi chiede 4 volte come mi chiamo. Fortunatamente, dopo nemmeno 10 minuti rientra la sua amica: approfittando che le due si battibeccano per non so che cosa, mi rivesto e con la scusa che è tardi esco a tutta velocità e guadagno il cancello. Lei mi segue in mezzo alla strada urlandomi di non correre perché avremmo dato nell'occhio, ma mi infilo al volo in macchina e prima che riesca a fare alcunché, me ne vado da quella gabbia di matti.
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