La mia padrona Gizel ed il suo schiavo: io
La mia esperienza di schiavo con la padrona Gizel. Vengo convocato nella sua casa per essere usato, educato, ed umiliato in quanto suo schiavo sessuale. Gizel indossa un completo da poliziotta che le dona tantissimo e la rende irresistibile. Una volta entrato nella reggia mi viene ordinato di spogliarmi, con lo sguardo basso non posso guardarla. Mi spoglio, mi fa sedere per terra ai piedi del...
Piú
La mia esperienza di schiavo con la padrona Gizel. Vengo convocato nella sua casa per essere usato, educato, ed umiliato in quanto suo schiavo sessuale. Gizel indossa un completo da poliziotta che le dona tantissimo e la rende irresistibile. Una volta entrato nella reggia mi viene ordinato di spogliarmi, con lo sguardo basso non posso guardarla. Mi spoglio, mi fa sedere per terra ai piedi del letto, con delle manette mi incatena ai bordi. Devo sempre stare zitto, se non interpellato, e tenere lo sguardo basso. Sento la sua presenza ma non posso guardarla. Si avvicina, è davanti a me, vicinissima, sento l'odore del sul sesso, ho l'infelice idea di lanciare uno sguardo veloce e come tutta risposta mi prendo un duro e secco colpo nelle mani. Mi prende per i capelli e mi ordina di leccarla in mezzo alle gambe e di farla godere se non voglio essere punito! Inizia così un lungo titillamento senza pausa. "Lecca servo" mi dice e mi prendo anche qualche colpo nella mani. Sento i suoi umori che mi inebriano la bocca. La cosa dura non poco, la sento godere ma non posso fermarmi finché non me lo ordina. Mi ordina di fermarmi e mi dice che sono stato bravo, ma non abbastanza e mi frusta di nuovo le spalle e le mani. Mi slega. Ora vuole un bel massaggio su tutto il corpo. Devo farlo bene se non voglio guai. E' un privilegio per me massaggiare il suo splendido corpo ma devo stare attento a non eccitarmi se non voglio pagare un prezzo altissimo. Le mie mani scivolano sulla sua pelle, ha una pelle morbida e tonica, un corpo da dea che vorrei tanto possedere. "Ho voglia di s*****e" Il suo tono non ammette repliche "Ma non potrai venire se non te lo concedo io" mi ordina di incappucciarmi e di prepararmi a darle piacere. Inizio con ritmo regolare e sostenuto e violare il suo sesso. Senza pausa provvedo ai miei servili doveri, pronto ad esaudire ogni suo desiderata, con velocità e solerzia ed attento a non scoppiare di piacere. La sento ansimare e godere, aumento il ritmo finché me lo concede e non mi ordina di uscire da lei. Sono in piedi, il membro in tiro, lo sguardo basso ed in silenzio. Lei mi osserva. Mi ordina di mettermi a 90 sul letto ed inizia a percuotermi le natiche. Rischio di spruzzare piacere per il godimento. Mi ordina di sedermi per terra, gambe incrociate e mano sul c***o in tiro. "Prima di metterti alla porta, visto che sei stato bravo, ti concedo di segarti fino a venire" "Mi raccomando non sporcare il pavimento altrimenti lo pulisci con la lingua!" La mia splendida padrona Gizel.
Meno
